Ritrovo alle ore 8.30 presso l’area di Servizio Cantalupa direzione Genova, puntuali e già benzinati.
Percorremo l’autostrada A7 fino al raccordo con l’A26 subito dopo lo svincolo di Tortona per raggiungere la località Masone sul Passo del Turchino da dove, finalmente lasceremo l’autostrada. Da qui, dopo aver attraversato il centro di Masone, imboccheremo la SP 73 del Faiallo, la strada si snoda in leggera salita con pochi tornanti lungo un solitario tratto boscoso; ma non appena si raggiunge il versante marino, la montagna si spoglia completamente.
Si entra così in quel magico paesaggio che, solo qui, e su nessun'altra montagna a ridosso del mar Ligure di ponente, riserva uno scenario assai affascinante, quasi astratto. Immensi prati verdissimi, tagliati solo dalla lunga strada che corre senza fatica verso il passo (1.061 mt.).
Il paesaggio è capace di mutare un numero incredibile di volte in pochissimo tempo: il sole che esce dalle nuvole e queste che, subito dopo, si riprendono tutto quello che c'è intorno, regalano sfaccettature e angolazioni sempre diverse di ciò che si sta osservando.
L'asfalto è ottimo, la strada è molto ben conservata e, spesso, deserta e ciò consente di affrontare il tragitto con una relativa spensieratezza. Il passo tocca la quota di 1.061 metri, che si raggiungono facilmente percorrendo quello che sembra piuttosto un lungo nastro su un vasto pianoro con dislivelli appena percepibili. La discesa sul lato opposto, riserva un ambiente un po' diverso: la strada corre in uno scenario che alterna spazi aperti, a tratti chiusi nel bosco composto da vegetazione alpina mista a pini marittimi i quali sprigionano profumi molto intensi. Sì tocca solo un piccolo centro, diviso in due: Vara superiore e Vara inferiore.
Prima di raggiungere l’abitato di Urbe si attraversa il torrente Orba, (dalle curiose pozze d’acqua color rosso ruggine), in direzione Piampaludo. La strada SP31 sale, stretta e ripida, in quota, costeggiando la gola del torrente. Guardarsi attorno è complicato, poiché il fondo stradale è impegnativo e con tornanti in ripida pendenza, anche del 14%. Anche in questo tratto non s’incontrano abitazioni, forse una, e per chi ama la guida in solitudine, questo è sicuramente uno dei luoghi ideali.
E’ così guidando secondo i propri ritmi, che si raggiunge Piampaludo, minuscolo borgo abbarbicato attorno ad una chiesa del XVII secolo. Il bar che s’incontra, accanto alla strada, con i tavolini all’aperto, ha dimenticato di voltare almeno trent' anni di pagine di calendario: e annuncia, ai pochi passanti, che qui il tempo si è davvero fermato. Oltre l’abitato, il paesaggio cambia nuovamente: un vasto pianoro si stende fino ai primi pendii del Monte Beigua, quello famoso per le decine e decine di antenne; all’imbocco della stretta strada per Prato Rotondo, in una vegetazione tipicamente alpina, fanno bella mostra di sé graziose case in pietra, i camini fumanti anche nei mesi più caldi.
Si attraversa il Parco Naturale Regionale del Beigua che comprende ambienti d’elevato interesse naturalistico, come la Torbiera del Laione.Guidare in questo contesto è decisamente gratificante dal punto di vista della percezione sensoriale un po’ meno dal punto di vista della guida che richiede un po’ più di attenzione. Una volta scollinati, la strada scende per un primo tratto attraverso un bosco così fitto che non lascia quasi penetrare luce: una straordinaria boccata di fresco quando la colonnina di mercurio impedisce di respirare. Tra piacevoli saliscendi, si raggiunge Prato Rotondo, a quota 1.108 m, forse il punto migliore di tutto il tragitto per una sosta, sia per pranzare, che per sgranchirsi un pò le gambe, ma anche per raccogliere informazioni sul Parco del Beigua.
La strada in discesa verso il mare è stretta, ma il fondo stradale è migliore: ai lati si alternano tratti nel bosco e ampi pratoni. Alla frazione di Alpicella inizia la discesa verso Varazze ove ci fermeremo per un meritato riposo.
Per il rientro valuteremo insieme se percorrere tutta l’autostrada o alternare con la statale.

Si richiede, inoltre, di dare conferma della propria partecipazione al fine di non dimenticare nessuno alla partenza dall’Area di Servizio Cantalupa, via mail, SMS o verbalmente al sottoscritto indicando o fornendo anche un recapito telefonico per qualsiasi necessità dell’ultimo minuto.
Contatto:
Fabio Pinto
Cell. 347.82.77.727