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Brindisi, 15 apr. (Adnkronos) - E' stata avviata, a seguito della
denuncia presentata da una donna che ha riferito di aver scoperto che
l'auto di sua proprietà risultava intestata ad una terza persona,
l'indagine dei carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, in
provincia di Brindisi, che ha portato oggi ad eseguire tre misure
cautelari personali nei confronti di altrettanti indagati (uno
destinatario della custodia cautelare in carcere, uno degli arresti
domiciliari ed uno dell'obbligo di dimora), due dei quali con
precedenti. Sono accusati dei reati di riciclaggio e ricettazione in
concorso, truffa, uso di atto falso in relazione alla falsità
materiale commessa da privato e da pubblico ufficiale in atti
pubblici, possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione
falsi.
L'indagine, denominata 'Clean Car', è partita a settembre 2018 ed è
terminata a ottobre 2020. Le misure cautelari, emesse dal gip del
Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, sono state eseguite nelle
province di Brindisi e Taranto. La donna, nella denuncia, aveva
precisato di non aver venduto il veicolo a nessuno e di non conoscere
il nuovo proprietario del mezzo. Le indagini dirette dal sostituto
procuratore della Repubblica di Brindisi, Francesco Carluccio, hanno
accertato come, effettivamente, sul territorio nazionale, circolasse
un clone dell'auto della donna, identica per modello, colore, targa e
telaio. E' stata anche accertata la contraffazione del telaio, delle
targhe e della carta di circolazione del clone. (segue)
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(ANSA) - BIELLA, 15 APR - Un escavatore, rubato nei giorni
scorsi da un cantiere di Mottalciata (Biella), e' stato ritrovato
dai carabinieri grazie al rilevatore Gps di cui era dotato. Era
in un casale, tra Buronzo e Balocco, di proprieta' di un
agricoltore a cui gli autori del furto avevano chiesto di
parcheggiare il mezzo in modo provvisorio. Denunciato per
ricettazione un 45enne di Mottalciato, gia' noto alle forze
dell'ordine.
Al recupero dell'escavatore ha partecipato una ventina di
carabinieri delle stazioni di Cossato, Mottalciata e Buronzo,
coordinati dalla centrale operativa di Biella. (ANSA).
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(ANSA) - MONZA, 15 APR - Due ragazze di 15 anni sono state
salvate dai carabinieri dopo aver finto di essere state
aggredite e sequestrate, ed essersi nascoste in un rudere ad
Albiate (Monza), dal quale non riuscivano piu' ad uscire, nel
tentativo di scappare di casa per qualche giorno per saltare la
scuola.
Le giovanissime, allontanatesi dalla fermata del bus dove i
genitori le avevano lasciate per andare a scuola, ieri mattina,
secondo quanto ricostruito dai militari, si sono arrampicate
sulle rovine di un cascinale, dove hanno deciso di trascorrere
la giornata. Non avendole viste rientrare e non riuscendo a
raggiungere al telefono i loro genitori, intorno alle 18, hanno
dato l'allarme. Poco piu' tardi una delle due ha telefonato a
casa: "aiuto, stavamo camminando, ci hanno preso, non so dove mi
trovo!", ha dichiarato la minorenne. Immediatamente sono partite
le ricerche e grazie alla geolocalizzazione, i carabinieri le
hanno individuate in una zona boschiva nei pressi del fiume
Lambro, fino a raggiungere il rudere all'interno del quale le
due giovanissime si erano nascoste.
Grazie anche all'intervento dei vigili del fuoco, i
carabinieri le hanno aiutate ad uscire dal casolare.
Infreddolite a causa del vento e della pioggia, le ragazze hanno
tentato di continuare la recita, affermando di non sapere come
fossero arrivate in quel luogo ma di ricordare solamente di
essere state aggredite. Trasportate alla Clinica Mangiagalli di
Milano dopo l'attivazione della procedura antiviolenza, sono
state visitate ed e' stata esclusa ogni violenza. Con il passare
delle ore, dopo che i carabinieri hanno rinvenuto effetti
personali da "viaggio" nei loro zaini, cosi' come cibo e coperte,
le due quindicenni hanno ceduto e ammesso di aver inventato
tutto. La loro posizione e' ora al vaglio degli inquirenti.
(ANSA).
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(ANSA) - TORINO, 15 APR - Si e' conclusa a Novara la due
giorni in Piemonte del generale Francesco Paolo Figliuolo. Nel
capoluogo il commissario straordinario per l'emergenza
Coronavirus ha visitato il Centro Ipazia, secondo polo comunale
ad essere attivato per le vaccinazioni grazie alla
collaborazione tra Comune, Asl, Universita' del Piemonte
orientale, Fondazione Comunita' Novarese e Croce Rossa. E' dotato
di quattro linee vaccinali, con l'intervento di medici volontari
e dell'Asl e di medici di medicina generale.
"Al generale Figliuolo abbiamo mostrato come sta lavorando il
Piemonte sui vaccini - commenta il governatore Alberto Cirio -.
Negli ultimi giorni abbiamo raggiunto una media di 24mila
inoculazioni, siamo la prima regione per rapporto
vaccinati/residenti. Ma non e' una gara perche' l'obbiettivo e'
comune: prima si vaccina, prima si riapre''.
Dopo l'inaugurazione, ieri, dell'hub vaccinale del Lingotto e
di Reale Mutua, a Torino, oggi Figliuolo e' stato al centro
vaccinale allestito nei locali del Primo Reggimento Carabinieri
"Piemonte", a Moncalieri (Torino). Successivamente si e' recato
ad Alba (Cuneo), per inaugurare il centro per le vaccinazioni
messo a disposizione dalla Fondazione Ferrero, "ancora una volta
- sottolinea Cirio - la testimonianza tangibile di una azienda
che ha messo in pratica la responsabilita' sociale d'impresa,
prima ancora che qualcuno la codificasse".
Tappa anche all'hub vaccinale allestito a Vezza d'Alba dalla
Fondazione Banca d'Alba, "con quello di Reale Mutua e della
Fondazione Ferrero il terzo centro vaccinale filantropico donato
ai cittadini da aziende importanti del nostro territorio". E
infine, appunto, a Novara. "Abbiamo testato la macchina e siamo
pronti. Seguiamo con puntualita' gli obiettivi target che ci
vengono dati dalla struttura commissariale per arrivare a 40mila
vaccini al giorno nel mese di maggio - conclude Cirio - che e'
l'obiettivo che ci permettera' di coprire la nostra popolazione
in pochi mesi". (ANSA).
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Palermo, 15 apr. (Adnkronos) - Una 24enne di San Vito Lo Capo
(Trapani) è stata denunciata dai carabinieri per guida sotto l'effetto
di alcol e di sostanze stupefacenti con l'aggravante di aver provocato
un incidente stradale in cui è rimasta ferita. La denuncia è scattata
a conclusione degli accertamenti che i militari hanno avviato poiché
la donna, qualche giorno prima, aveva provocato un
incidente stradale autonomo mentre si trovava alla guida della propria
auto.
La 25enne, infatti, all'altezza di contrada Macari, aveva perso il
controllo della vettura, uscendo improvvisamente fuori strada. Gli
esami clinici cui la giovane è stata sottoposta all'ospedale di
Trapani hanno confermato l'assunzione di alcol e droga. La giovane è
stata segnalata alla Prefettura per il ritiro della patente di guida.
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(ANSA) - OLBIA, 15 APR - Avevano creato un laboratorio con
mini serre per la coltivazione, essicazione e confezionamento
delle marijuana all'interno di uno "smart shop" per la rivendita
della canapa legale. Una coppia di fidanzati di 40 e 35 anni e'
stata arrestata a Olbia dai carabinieri della locale Stazione
per spaccio di sostanze stupefacenti. Nel loro negozio,
autorizzato alla vendita di prodotti a base di cannabis
autorizzata (quella con un thc, vale a dire il principio attivo
contenuto, in concentrazione non superiore allo 0,2%), i due
commerciavano ben altro.
I militari hanno verificato che la coppia aveva realizzato
delle serre nel retro del locale e nel loro appartamento
adiacente. Cinque mini-vivai con all'interno diverse qualita' di
canapa, tra cui black mamba, harle tsu remina, red berry bomb,
red lebonese, moroccan, ketame gold e tiborszallasi. In tutto
111 piantine tra i 30 e i 40 cm, con tanto di lampade termiche,
deumidificatori, pompe di calore e stufe. Tra il soggiorno e il
magazzino i carabinieri hanno trovato una cinquantina di
barattoli per le conserve alimentari riempiti con infiorescenze
e foglie di marijuana essiccate per un peso totale di 10
chiligrammi.
Nell'appartamento c'era anche la documentazione che
attestava, tramite analisi di laboratorio, un contenuto di thc
oltre lo 0,5 per cento, quindi ampiamente fuorilegge. La
marijuana e' stata sequestrata, insieme a 28.500 euro in
contanti, ritenuti provento dello spaccio. I due fidanzati sono
stati messi agli arresti domiciliari. Denunciato anche il
commesso del negozio che, a richiesta dei clienti, vendeva anche
la marijuana illegale. (ANSA).
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(ANSA) - ROMA, 15 APR - Sventata l'occupazione abusiva di una
casa sulla Montagna Pistoiese. I carabinieri hanno denunciato a
piede libero a Sambuca Pistoiese (Pistoia) due trentenni,
provenienti dal Piemonte, ma di fatto senza fissa dimora,
entrambi con precedenti di polizia per reati in materia di
stupefacenti, occupazioni abusive e furto. Dovranno rispondere
anche di danneggiamento visto che per entrare nell'immobile
hanno sfondato una finestra al primo piano. Ad avvertire i
carabinieri sono stati alcuni vicini all'abitazione i quali, con
sorpresa, hanno visto uscire del fumo dalla canna fumaria e
sapendo che la casa avrebbe dovuto essere vuota, hanno pensato
ad un incendio in corso. Al loro arrivo i militari hanno trovato
nascosti nel bagno i due trentenni, i quali avrebbero detto che
non sapendo dove andare avevano deciso di accamparsi all'interno
di quell'abitazione. Sparsi per tutta casa i carabinieri hanno
trovato i resti di cibo consumato, numerose bottiglie di
alcolici e immondizia varia, segno che quell'immobile era
illegittimamente abitato dai due giovani gia' da qualche giorno,
mentre il caminetto era stato acceso poco prima dell'arrivo dei
militari per arrostire della carne. (ANSA).
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all'estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia,
sub-appalto irregolare
Firenze, 15 apr. - (Adnkronos) - Associazione per delinquere
finalizzata all'estorsione, illecita concorrenza con violenza e
minaccia, sub-appalto irregolare ed altro, nonché associazione per
delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti,
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
favoreggiamento personale, il tutto aggravato sia dal metodo mafioso
che dall'avere agevolato la cosca Gallace di Guardavalle (Catanzaro):
con queste accuse, a vario titolo, sono state eseguite, con un vasto
spiegamento di carabinieri coordinati dal Raggruppamento operativo
speciale (Ros), due ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli
arresti domiciliari, emesse dal gip del Tribunale di Firenze, su
richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia (titolare del
fascicolo il sostituto procuratore Eligio Paolini), nei confronti di
17 indagati (12 finiti in carcere e 5 ai domiciliari).
I provvedimenti, che colpiscono su due distinti piani
(imprenditoriale/narcotraffico) soggetti e imprenditori contigui alla
cosca Gallace, derivano da una complessa indagine condotta dal Ros
(con l'articolazione di Firenze) e dal comando provinciale dell'Arma
di Livorno strutturata su due filoni reciprocamente convergenti.
Il primo filone è relativo all'ingente approvvigionamento di cocaina
da parte della cosca calabrese e la successiva distribuzione in
Toscana, nel cui ambito è stato arrestato un importante latitante
della 'Ndrangheta, Francesco Riitano. (segmento di indagine 'Geppo'). (segue)
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Cagliari, 15 apr. (askanews) - I Carabinieri di Ottana, Orani e
Orotelli della compagnia di Nuoro hanno ritrovato in poco più di
un'ora un uomo di 53 anni che ieri notte si era perduto in
Sardegna nelle campagne dell'agro di Orotelli (Nuoro) e aveva
lanciato l'allarme. Le ricerche a causa della fitta vegetazione
hanno richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco di Nuoro.
L'uomo è stato ritrovato in buone condizioni fisiche.
Boi
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Cagliari, 15 apr. (askanews) - Un uomo di 28 anni e una donna di
43 sono stati arrestati a Olbia dai Carabinieri per possesso di
sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari, dopo aver
notato per diversi giorni un anomalo viavai di persone che
entravano e uscivano dalla loro casa, hanno effettuato una
perquisizione domiciliare trovando più di 14 chili di marijuana,
suddivisa in 30 pacchi del peso variabile tra 100 grammi e 2
chili, oltre a un bilancino di precisione.
In attesa della convalida del fermo, l'autorità giudiziaria ha
disposto nei loro confronti la misura degli arresti domiciliari.
Boi
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Perugia, 15 apr. - (Adnkronos) - I militari della locale Stazione
Carabinieri di Perugia hanno arrestato in flagranza di spaccio di
sostanze stupefacenti, un 48enne tunisino, senza fissa dimora, già
noto ai Carabinieri, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti e violazione legge sull'immigrazione, un 50enne tunisino,
senza fissa dimora, già noto ai Carabinieri e per la violazione Legge
sull'immigrazione, un 36enne tunisino, senza fissa dimora, già noto ai
Carabinieri.
Il tutto è iniziato da un controllo in località Piscille, ove i
militari operanti hanno sorpreso e bloccato il 48enne dopo aver ceduto
3 involucri, risultati poi contenere, complessivamente, 2,6 g. circa
eroina, a un 49enne italiano, residente nell'assisano, il quale è
stato, successivamente, segnalato al locale Utg quale assuntore di
sostanze stupefacenti. Dalla perquisizione eseguita all'interno di un
appartamento in uso del 48enne e ai due connazionali, ubicato poco
lontano dall'area dello spaccio, sono stati rinvenuti 1 bilancino di
precisione, sostanza da taglio, 6 telefoni cellulari e 5 sim card,
nonché la somma contante di 2.130 euro, ritenuta provento di attività
illecita. (segue)
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(Adnkronos) - Inoltre, a seguito di accertamenti investigativi, gli
altri 2 cittadini tunisini sono risultati gravati da decreti di
espulsione emessi dall'Ufficio di Sorveglianza di Perugia, in data 30
novembre 2018 e 18 settembre 2019. Le investigazioni hanno quindi
permesso di localizzare un altro appartamento, in uso esclusivamente
al 50enne, ubicato in località Ponte San Giovanni, ove è stata estesa
la perquisizione, che ha permesso il rinvenimento di un involucro
contenente 539 g. circa di sostanza stupefacente del tipo eroina; 1
bilancia elettronica; materiale per il taglio e il confezionamento del
narcotico; somma contante di 25.000,00 euro, ritenuta provento di
attività illecita; 2 telefoni cellulari e 6 sim card.
Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno proceduto, infine, a
denunciare, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti: il 36enne, poiché trovato in possesso di 1 dose, del
peso di 0,3 g. circa, di sostanza stupefacente del tipo eroina; un
28enne tunisino, residente a Perugia, già noto ai Carabinieri, poiché,
presente anch'egli nell'abitazione oggetto della prima perquisizione,
è stato trovato in possesso, all'interno del proprio appartamento, di
un modico quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana e
della somma contante pari a 1.730 euro, ritenuta provento di attività
illecite. Il narcotico e i reperti sono stati tutti sottoposti a
sequestro. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati
portati presso la Casa Circondariale di Perugia - Capanne, a
disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
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(ANSA) - FIRENZE, 15 APR - Ci sarebbero anche esponenti
politici e dirigenti di enti pubblici in Toscana fra i 19
soggetti al momento indagati nell'indagine Keu della Dda di
Firenze coi Carabinieri Forestali e altre specialita' dell'Arma,
inchiesta dedicata all'infiltrazione della 'ndrangheta calabrese
nella gestione dei reflui e dei fanghi industriali del distretto
conciario di Santa Croce sull'Arno. L'inchiesta coinvolge
elementi di vertice dell'Associazione Conciatori di Santa Croce
sull'Arno i quali rappresentano il fulcro decisionale di tutto
l'apparato sotto indagine. Contestati a vario titolo i reati di
associazione a delinquere aggravata dall'agevolazione mafiosa,
traffico illecito di rifiuti, inquinamento e impedimento del
controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.
L'inchiesta si chiama Keu, nome dell'inerte derivante dal
trattamento dei fanghi degli scarti della concia delle pelli, e
ha portato a 6 misure di custodia cautelare (una in carcere e
cinque agli arresti domiciliari), 7 interdizioni dall'attivita'
di impresa, due sequestri preventivi di impianti di gestione di
rifiuti ed oltre 60 perquisizioni. Eseguito anche un sequestro
per equivalente di oltre 20 milioni di euro e numerose
perquisizioni ed ispezioni personali e domiciliari presso oltre
50 obiettivi nelle province di Firenze, Pisa, Arezzo, Crotone,
Terni e Perugia.
Per gli inquirenti gli esponenti indagati al vertice
dell'Associazione Conciatori sono riferimento di un sistema che
agisce con le modalita' "di un sodalizio organizzato per la
commissione di reati, utilizzando a tale scopo vari consorzi" in
un comparto industriale - la concia delle pelli - a particolare
rischio ambientale per i rifiuti, "la cui gestione illecita
provoca conseguenze in termini di contaminazione" delle falde,
dei corsi d'acqua, dei terreni, dell'ambiente, del suolo laddove
tli scarichi industriali vengano smaltiti illecitamente o a
seguito di procedure insufficienti". E' stato inoltre
verificato, spiegano Dda e Arma dei carabinieri, che "il peso
economico del comparto, consente ai suoi referenti di avere
contatti diretti che vanno anche oltre i normali rapporti
istituzionali con i vertici politici e amministrativi di piu'
Enti Pubblici territoriali, che a vario titolo avrebbero
agevolato in modo sostanziale il sistema, alcuni dei quali
figurano fra gli indagati". (ANSA).
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(ANSA) - PESCARA, 15 APR - A Cepagatti, giovane minaccia ed
estorce denaro alla madre: arrestato dai carabinieri. Nel corso
delle prime ore di questa mattina, i militari della Stazione di
Cepagatti, hanno arrestato, in esecuzione dell'ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa nei giorni scordi dal Gip
di Pescara, un 22enne della provincia pescarese responsabile di
minaccia ed estorsione ai danni della madre. Secondo la
ricostruzione degli inquirenti il giovane, dal dicembre 2020 a
tutt'oggi, previe minacce, ha preteso piu' volte dalla madre
somme di denaro. La donna, che inizialmente ha soddisfatto le
richieste estorsive del figlio, ma dato il loro aumentare, negli
ultimi tempi si e' vista costretta a rifiutarsi non prima pero' di
aver nascosto la sua autovettura ed essersi barricata in casa
per paura di eventuali ritorsioni. Oggi l'arresto del figlio e
la conclusione della vicenda che era diventato un incubo per la
donna che, pochi giorni fa si era recata dai carabinieri per
denunciare i fatti. (ANSA).
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Palermo, 15 apr. (askanews) - Il Raggruppamento Carabinieri
Biodiversità ha avviato le procedure per la duplicazione e
distribuzione dell'Albero di Falcone di Palermo, fulcro di un
brillante progetto di educazione alla legalità ambientale, il
Progetto Nazionale "Un albero per il futuro", promosso dal
Ministero della Transizione Ecologica.
"Un albero per il futuro" prevede la donazione e messa a dimora
nelle scuole italiane di circa 500mila piantine nel triennio
2020-2022: a tutt'oggi sono quasi 400 gli Istituti scolastici che
hanno aderito e intrapreso questo percorso verso la
consapevolezza dell'importanza degli alberi per il contenimento
dei cambiamenti climatici e la conservazione ambientale con il
supporto dei Carabinieri della Biodiversità.
Il prossimo 15 aprile l'offerta di specie vegetali autoctone da
consegnare agli studenti si arricchirà di un albero simbolo
dell'impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie: l'Albero del
giudice Giovanni Falcone. Alcune gemme del famoso Ficus
macrophilla columnaris magnoleides che cresce nei pressi della
casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia, verranno
prelevate grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione
Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel
moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità
forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (AR).
Il Centro, all'avanguardia in Europa nello studio e conservazione
di specie forestali autoctone, riuscirà a riprodurre l'albero per
generare piccole piante di Falcone da donare alle scuole che ne
faranno richiesta.
I primi istituti scolastici a riceverle saranno quelli
intitolati al Giudice in Sicilia e in tutta Italia che si stimano
in 108 istituti tra Primarie di I e II grado.
Questi alberi contribuiranno a formare il "Grande bosco diffuso"
formato dalle giovani piante messe a dimora da tutti gli studenti
e che sarà visibile su un'apposita piattaforma web che monitorerà
la crescita e lo stoccaggio di CO2.
La presenza dell'Albero di Falcone concorrerà a sensibilizzare i
ragazzi al tema dell'impegno sociale ma anche all'importanza
della salvaguardia ambientale.
Un progetto ambizioso dei Carabinieri per combattere i crimini
ambientali con l'Arma dell'educazione alla legalità ambientale e
con il coinvolgimento delle scuole in questo obiettivo strategico.
Red/Gca
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(ANSA) - BOLOGNA, 15 APR - I Carabinieri di San Giovanni in
Persiceto nel Bolognese hanno denunciato una coppia di giovani
genitori, di origine pakistana, per abbandono di minori. E'
successo ieri pomeriggio, dopo che un cittadino ha segnalato al
112 la presenza di una bimba che piangeva, chiusa in un'auto
parcheggiata. In attesa dei militari, il cittadino e' riuscito a
forzare un finestrino e ad aprire lo sportello, prendendo in
braccio la piccola. Poco dopo sono arrivati carabinieri e 118, i
cui sanitari hanno visitato la bimba, che stava bene. I
genitori, rintracciati dai militari in un supermercato nelle
vicinanze, si sono scusati per l'accaduto dicendo che erano
andati a fare la spesa con la figlia piu' grande, lasciando
nell'auto quella piu' piccola, di cinque mesi. (ANSA).
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NAPOLI (ITALPRESS) - Un dipinto a olio su tela del XIX secolo
raffigurante "San Giovanni Evangelista" e' stato restituito dai
Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) alla
Chiesa di Santa Maria Assunta di Costantinopoli di via Posillipo a
Napoli. La tela che, insieme ad altri quattro dipinti, era stata
rubata da ignoti nel gennaio del 1993 nella chiesa del capoluogo
partenopeo, e' stata restituita al parroco locale, don Salvatore
Russolillo, dal Comandante del Nucleo TPC di Udine, Magg. Lorenzo
Pella, alla presenza di Monsignor Lucio Lemmo, Vescovo ausiliare
dell'Arcidiocesi di Napoli e di Rosa Romano, funzionario della
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di
Napoli.
(ITALPRESS).
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Genova, 15 apr. (LaPresse) - I Carabinieri della Stazione di Genova Pegli hanno chiuso un bar di via della Maona e sanzionato 7 persone che stavano festeggiando un compleanno all'interno del locale. I militari sono intervenuti dopo che avevano notato un assembramento di persone all'interno. Nel retro del locale sono state sorprese 7 persone che senza il rispetto della normativa anti covid stavano partecipando ad una festa organizzata dal proprietario per il suo compleanno. Tutti sono stati sanzionati per violazione della normativa anti covid ed il locale è stato chiuso per 5 giorni.
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Roma, 15 apr. (askanews) - Invaghita di un impiegato di banca che
non ricambiava il sentimento entra nell'istituto di credito con
un coltello e minaccia di morte i dipendenti. E' successo a
Latiano in provincia di Brindisi dove i carabinieri hanno
arrestato in flagranza di reato una 43 enne del luogo, per atti
persecutori, detenzione e porto abusivo di armi, violenza privata
e danneggiamento. I militari sono intervenuti dopo la
segnalazione all'interno di una banca di una donna armata intenta
a minacciare di morte i dipendenti.
Dopo averla bloccata i carabinieri hanno appurato che la stessa
dopo aver forzato la porta dell'istituto di credito, in quel
momento chiuso al pubblico, brandendo un coltello da cucina lungo
30 centimetri aveva tentato di colpire il direttore e i
dipendenti. Dagli accertamenti è emerso che la donna, dal mese di
gennaio scorso, aveva posto in essere atti persecutori e minacce
anche a mezzo telefono, nei confronti di un dipendente di
quell'istituto, del quale si era invaghita, non sopportando di
non essere corrisposta.
Proprio a seguito di tali rifiuti, asserendo che l'uomo
intrattenesse una relazione con un'altra dipendente della
medesima banca, la 43enne nei giorni precedenti aveva minacciato
esplicitamente il dipendente, riferendogli che si sarebbe
presentata con un coltello presso la banca con l'intenzione di
uccidere lui e la collega. Il coltello rinvenuto è stato posto
sotto sequestro. L'arrestata, concluse le formalità di rito, è
stata tradotta presso la sua abitazione al regime degli arresti
domiciliari.
Red/Gca
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Milano, 15 apr. (Adnkronos) - Presa a calci, pugni e riempita di
offese di ogni genere. Per questo i militari della stazione
carabinieri di Cassina de' Pecchi, hanno dato esecuzione ieri a
Pioltello (Mi) a un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del
Tribunale di Milano nei confronti di un 68enne italiano, responsabile
del reato di maltrattamenti contro familiari e lesioni aggravate nei
confronti dell'ex compagna italiana, 44enne.
La vicenda risale all'agosto 2020, quando i due hanno iniziato una
relazione sentimentale che da subito si è trasformata, per la donna,
in un incubo fatto di calci, pugni e offese di ogni genere, il cui
apice è avvenuto il 15 marzo scorso quando, nel corso dell'ennesima
lite, la donna è stata colpita al volto dall'uomo con un pugno che le
ha provocato la frattura del setto nasale, con una prognosi di 25
giorni.
La vittima, completamente in balia dell'ex compagno, si è rifiutata di
denunciarlo, ma suo padre ha informato i carabinieri di quanto
accaduto, e a sua insaputa, in stretta sinergia con la Procura della
Repubblica di Milano, sono stati effettuati accertamenti che hanno
evidenziato i maltrattamenti subiti dalla donna. In breve tempo è
stato quindi emesso il provvedimento cautelare nei confronti dell'uomo
che è stato rintracciato e immediatamente associando alla casa
circondariale di Milano.